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17 Luglio 2013

Venerdì 19 luglio alle ore 21.00

piazza Falcone e Borsellino, Terrasini

 

 

Nel giorno del 21mo anniversario della strage di via D'Amelio, sarà proiettato a Terrasini "La tela strappata", il documentario di Giancarlo Licata sulle stragi del 1992.

La manifestazione, su iniziativa del Comune di Terrasini e del Centro sperimentale di Cinematografia - Sede Sicilia, si svolgerà venerdì 19 luglio alle 21.00 in Piazza Falcone e Borsellino. Il documentario, prodotto dal Gruppo editoriale Novantacento, ripercorre le 1367 ore fra le due stragi e per la prima volta racconta quelle drammatiche settimane con i servizi mandati in onda in quei giorni dai telegiornali della Rai.

"La tela strappata", realizzato in collaborazione con Rai Teche, è stato presentato in molte località siciliane, in numerose scuole, alla Casa del Cinema di Roma e fuori concorso al Prix Italia di Torino.

Oltre all'autore del documentario, il giornalista Giancarlo Licata, responsabile di Rai Mediterraneo, prenderanno parte all'incontro: il sindaco di Terrasini, Mario Cucinella; il dirigente regionale dell'Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Alessandro Rais; il dirigente di Sicilia Film Commission, Pietro Di Miceli; il direttore della sede siciliana del Centro sperimentale di Cinematografia, Ivan Scinardo.

5 Luglio 2013

PROIEZIONE "ORE 18 IN PUNTO"
di GIUSEPPE GIGLIOROSSO
Lunedì 8 luglio ore 18, Centro Sperimentale di Cinematografia
ai Cantieri Culturali alla Zisa

 

 


La Sede Sicilia della Scuola Nazionale di Cinema propone la proiezione di "Ore 18 in punto" di Giuseppe Gigliorosso, dibattito con cast e troupe e studenti del CSC

 



Il film è stato selezionato alla 59esima edizione del "Taormina Film Fest 2013". Inoltre è stato premiato per la migliore regia all’ottava edizione del Festival Internazionale dell’Arte Cinematografica di Imperia 2013, selezionato fra 721 film provenienti da 52 Paesi.

E’ il caso più eclatante di produzione “indipendente italiana”: un film che è un miracolo produttivo, realizzato in compartecipazione fra l’intero cast artistico e quello tecnico, con l’apporto logistico di alcuni sponsor, senza contributi pubblici o finanziamenti ministeriali. Un film quindi a basso costo, coperto anche dalla generosità di molti futuri spettatori che hanno acquistato 18cm di pellicola al prezzo di un biglietto del cinema. Un film siciliano girato in Sicilia. E siciliani sono gli artisti, i professionisti, i tecnici, le maestranze.

TRAMA. Ore diciotto in punto è una storia universale che è ambientata in Sicilia e di questa Terra coglie le suggestioni, la natura, le meraviglie che ne fanno un “unicum” nel mondo. Un polveroso ufficio fuori dal Tempo contiene i fascicoli in cui è segnata la vita degli esseri umani. Paride vi lavora da più di tremila anni. Un pomeriggio, alle diciotto in punto, Paride ha appuntamento con Nicola, un barbone sconfitto e disilluso, per accompagnarlo nel suo viaggio finale. All’orario previsto, però, una serie di eventi sconvolgerà le loro vite e quelle di tanti altri. Nulla di ciò che accadrà poteva essere preventivato e le certezze immutabili dell’Ufficio crolleranno miseramente. Nell’esistenza di Nicola sbocciano improvvisamente varianti impreviste quali l’amore, l’amicizia, la forza delle idee, la gioia di vivere, che riescono a essere più potenti del Fato e degli eventi.

INTERPRETI. Paride Benassai, che interpreta proprio Paride, vanta una lunga carriera teatrale, cinematografica e televisiva che contempla anche titoli quali Baaria di G. Tornatore, Nuovomondo di E. Crialese, The Passion di M. Gibson e collaborazioni con Toni Sperandeo, Franco Scaldati, Mimmo Cuticchio. Salvo Piparo (Nicola) ha calcato numerosi palcoscenici dando voce anche a lavori sulla tradizione siciliana. Negli ultimi anni ha portato in scena opere e regie del drammaturgo Salvo Licata. Nei ruoli femminili spiccano Valentina Gebbia, giornalista e scrittrice e collaboratrice di Gigliorosso per sceneggiatura e dialoghi, che interpreta Duchessa la compagna di viaggio di strada di Nicola e Roberta Murgia, la donna di cui si innamora.

MUSICHE. Le musiche sono del pianista e compositore palermitano Francesco Di Fiore, che si è cimentato per la prima volta con la partitura originale per un film (basandosi esclusivamente sulla sceneggiatura), dopo una discreta esperienza con le musiche di scena per il teatro. Ben 36 brani composti per un’ora e quaranta minuti di musica. Ad eseguire i vari brani (alcuni dei quali veri e propri temi dedicati ai personaggi del film) sono stati chiamati musicisti eccezionali quali il ben noto violoncellista Giovanni Sollima, l’ensemble palermitano GliArchiEnsemble, la cantante messinese Oriana Civile

REGISTA. Il palermitano Giuseppe Gigliorosso si è diplomato all’Istituto “Roberto Rossellini” di Roma. Nel 1985 dirige il suo primo cortometraggio “L’uomo dal fiore in bocca” tratto da una novella di Luigi Pirandello, nel 1990 “Filologia”, riduzione cinematografica di una novella di Leonardo Sciascia. Gira numerosi altri cortometraggi che sono selezionati e premiati in festival italiani e internazionali. Ha diretto quattro edizioni (2003-2006) del Festival Nazionale “Capaci Cinema Breve” Città di Capaci e per due anni il Bisacquino Festival Set” Premio Frank Capra. Ore diciotto in punto è il suo primo lungometraggio.

 

3 Luglio 2013

2 Luglio 2013

FUORI COLONNA - Concertazioni cinematografiche
cinerassegna di film con musiche dal vivo

Terzo appuntamento - 3 Luglio 2013, ore 18,15

Centro sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia
Cantieri Culturali alla Zisa, padiglione n. 6
Via Paolo Gili, 4, Palermo

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

Direzione artistica di Francesco Maria Martorana

° FUORI COLONNA °

Il Centro Sperimentale di Cinematografia Sede Sicilia presenta la rassegna “Fuori Colonna”: sei appuntamenti pomeridiani (ore 18.15) a cura di Francesco Maria Martorana che, fra Maggio e Ottobre del 2013, raccontano la "Musica per l'immagine" in forma di spettacolo d'interazione fra la proiezione su grande schermo, la musica dal vivo e il pubblico ospite della sala bianca del CSC ai Cantieri Culturali alla Zisa, vera casa del Cinema in città.

Spettacolo che è anche vero laboratorio; che -principalmente- avviene.

Una selezione ben ragionata di sei film, sei belle opere diverse, vengono proiettate su grande schermo. Il sonoro, però, presenta una piacevole anomalia; la colonna sonora non è quella originale, voluta dal regista e composta per l’occasione, oltre che con slancio passionale, a volte con un’attenzione scientifica, magari relegando ad un preciso, volatile frame il bandolo di complicate matasse cinetiche: le musiche, stavolta, sono eseguite dal vivo o - forse - improvvisate, da musicisti professionisti.

Successo e apprezzamento mercoledì 15 maggio per il film “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi con le musiche Fuori Colonna del cantastorie Paolo Zarcone; grande affetto tributato al maestro Boris Vitrano con il suo Bossa Sicula Trio per una particolare e attesissima rentrée cittadina in parallelo al film "Dreaming Palermo" di Mario Bellone il 29 maggio.

Ora è la volta di una "storia di porto" nel film finlandese "L'UOMO SENZA PASSATO" (2002) di Aki Kaurismaki e dei "fuori colonna" del musicista ANDALO CARREGA: sonorità evocative e archetipiche di una chitarra a 20 corde ideata dal maestro siciliano prestato a Parigi ormai da tanti anni scandiranno tempi interiori ed esperienze riflessive che, nello spirito caratterizzante di forte senso di appartenenza culturale e territoriale, renderanno universali sensazioni personali. Condivisibili a tutti. Come nella storia del Film. E nella magia del Cinema.


"Il Centro Sperimentale di Cinematografia sede Sicilia, con gli incontri di Fuori Colonna, invita all’esperienza di un Cinema non pre-visto ma partecipato, non goduto soltanto come opera finita ma nel coinvolgimento di un’ideale sua nuova realizzazione.
La platea diviene parte del respiro collettivo dell’opera d’arte; quanto proiettato - sono film cult! - cambia magicamente volto mentre il musicista ne ridisegna le trame interiori essendo certamente al servizio delle immagini ma anche influenzato dal pubblico in sala in quanto si affida, qui, più alla sua sensibilità “sonora” e di improvvisatore che ad una minuziosa partitura.
Il rispetto per ogni opera filmica e per gli artisti che l’hanno realizzata è totale; magnetizzati dall’onda di questo incantato rispetto, qui avviene qualcos’altro, che è caldo e partecipativo e prende le mosse proprio da film che si sono molto amati: avviene qualcosa di vivo e condiviso.
E per il film non c’è una nuova veste, c’è un’altra veste; è un divertissement che crea spessore nella relazione fra lo schermo e il pubblico e lo fa con leggerezza: per il film, non un oltraggio ma un omaggio, un fuori programma, un “fuori colonna”."
Francesco Maria Martorana

Il Film

L’UOMO SENZA PASSATO
di Aki Kaurismaki

L'uomo senza passato è un film del 2002 diretto da Aki Kaurismäki, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria e del premio per la migliore interpretazione femminile (a Kati Outinen) al 55º Festival di Cannes.

Trama
Un operaio giunge di notte in treno a Helsinki. Mentre riposa su una panchina, viene aggredito da tre delinquenti che, dopo averlo tramortito con una mazza da baseball, lo derubano e poi lo bastonano pesantemente. Portato in ospedale pare che debba morire ma malgrado l'elettroencefalogramma sia piatto, si risveglia, si sistema il naso sotto le bende, si riveste e viene ritrovato in riva del mare da due bambini figli di baraccati.
Medicato e accolto da questa famiglia povera, scopre di aver perso la memoria. Trova alloggio in un altro container, per il quale deve pagare una cifra esosa ad un guardiano corrotto il quale possiede un cane che dovrebbe essere ferocissimo ma che si rivelerà invece particolarmente mansueto. Grazie all'aiuto e alla complicità di altri diseredati, si installa nel container sistemandolo alla meglio.
Una sera che va "fuori a cena" alla mensa dell'Esercito della Salvezza, si infatua di Irma, una delle volontarie. Trova lavoro presso il magazzino dell'Esercito della Salvezza e fa conoscere alla loro band – che accompagna la distribuzione dei pasti – il Rock and roll e la musica ritmica.
Casualmente, scopre che probabilmente nella sua vita passata era stato un saldatore, ma per essere assunto nel cantiere navale deve aprire un conto in banca – possibilmente "cifrato, come in Svizzera", visto che non ricorda il proprio nome. Durante tale operazione viene coinvolto in una rapina di un imprenditore fallito e con il conto bloccato per colpa della disonestà della banca, la quale sta per chiudere i battenti.
Da testimone si ritrova ben presto in galera, accusato per non aver fornito le proprie generalità, ma grazie al brillante avvocato dell'Esercito della Salvezza, viene liberato prima che le cose finiscano male. Non appena esce, viene contattato dal rapinatore, che gli chiede di distribuire i soldi ai suoi operai che non avevano avuto gli arretrati a causa del fallimento dell'azienda.
Sempre per via della rapina, la foto del nostro personaggio senza nome finisce sui giornali dove viene riconosciuta dalla moglie. Egli è pronto a tornare, suo malgrado, a quella vita che non gli appartiene più e che non riesce a ricordare, ma quando incontra la moglie scopre di essere divorziato e torna a Helsinki dalla sua amata Irma. Mentre sta rientrando nella sua baracca, viene di nuovo affrontato dai tre aggressori dell'inizio, ma questa volta gli vengono in soccorso gli altri
diseredati del porto, che le suonano di santa ragione ai tre teppisti.
Nel settembre 2009 la sceneggiatura del film, tradotta in italiano, è stata pubblicata integralmente da Iperborea.


Titolo originale Mies vailla menneisyyttä
Paese di produzione Finlandia

Anno 2002

Durata 97 min
Colore Colore
Audio Sonoro
Genere
sentimentale/drammatico/commedia
Regia
Aki Kaurismäki

Soggetto
Aki Kaurismäki

Sceneggiatura
Aki Kaurismäki

Fotografia
Timo Salminen

Montaggio
Timo Linnasalo

Musiche
Ken Yokoyama canta "Hawaii no yoru"

Interpreti e personaggi

• Markku Peltola: M
• Kati Outinen: Irma
• Annikki Tähti: direttore del negozio
• Juhani Niemelä: Nieminen
• Kaija Pakarinen: Kaisa Nieminen
• Sakari Kuosmanen: Anttila
• Outi Mäenpää: bancario
• Pertti Sveholm: ispettore di polizia
• Aino Seppo: moglie di M
• Joona Karastie: figlio di Nieminen
• Aarre Karén: dottore

Premi

• Festival di Cannes 2002: Grand Prix Speciale della Giuria, premio per la migliore interpretazione femminile (Kati Outinen), Premio della giuria ecumenica
• Nomination Oscar al miglior film straniero
• Nordic Council Film Prize 2002

25 Giugno 2013

LA VERITA’ NON E’ SEMPRE RIVOLUZIONARIA
La Sicilia nel cinema di Francesco Rosi
di GIULIANO LA FRANCA

INTRODUCE FRANCO MARESCO

Nel film l'ultima apparizione del maestro di scenografia Andrea Crisanti, che fu lo scenografo dei grandi Registi, e che racconta i luoghi del cinema di Rosi in Sicilia; Crisanti fu Preside della Scuola nazionale di cinema. Alla proiezione sarà presente la moglie di Crisanti, Katalin Csantaveri.

La Sede Sicilia della Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia è lieta di invitare all’ottava proiezione del ciclo dei saggi di diploma, opere prime degli allievi filmmaker del Centro Sperimentale di Cinematografia, lunedì 1 luglio con "La verità non è sempre rivoluzionaria" di Giuliano La Franca alle ore 21 presso il Cinema De Seta ai Cantieri Culturali alla Zisa.

Regia: Giuliano La Franca
Durata: 48’
Formato: HD - COLORE
Produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia - Sede Sicilia
Paese e anno di Produzione: Italia, 2012
Soggetto e sceneggiatura: Giuliano La Franca
Fotografia: Stefano Usberghi
Montaggio: Giuliano La Franca
Suono in presa diretta: Andrea Lubatti, Francesco De Marco, Gabriele Di Maio
Audio mix: Francesco De Marco
Color correction: Ivan Monterosso


SINOSSI e NOTE DI REGIA
La Sicilia è la terra dove Francesco Rosi ha girato molti dei suoi capolavori. Ma è soprattutto lo scenario probabilmente più rappresentativo per le tematiche care al regista partenopeo.

Questo documentario ne individua due più delle altre; la verità e la morte. Attraverso quattro delle pellicole girate nell’Isola: "Salvatore Giuliano" (1962), "Il Caso Mattei" (1972), "Cadaveri Eccellenti" (1976), "Dimenticare Palermo" (1990). Il lavoro si interroga sulla relazione di questi due aspetti, prendendo spunto dalle vicende siciliane che sono alla base dei film di Rosi, rappresentandole come un momento esemplare di manifestazione di questo rapporto dialettico tra verità e morte.

La struttura intreccia alcune testimonianze di personaggi che tutt’ora, a distanza di molti anni, continuano ad occuparsi delle vicende che furono i soggetti narrativi di Rosi; come ANTONIO INGROIA, o il giornalista d’inchiesta GIUSEPPE LO BIANCO. In una continua messa in discussione delle verità ufficiali, che ieri come oggi, fu il medesimo punto di partenza di Rosi. A loro si unisce il percorso su alcune delle location più caratterizzanti ed affascinanti di Andrea Crisanti, scenografo di moltissimi film del regista.

Viaggio malinconico ma al tempo stesso appassionato tra le macerie di una Palermo dimenticata e la provincia più aspra e desolata.

Queste testimonianze sono unite da un lavoro di archivio dei film citati, spinto verso l’astrazione, dilatando, sfalsando i livelli audio/video, rimodellando, in maniera dichiarata, le sequenze più significative, al fine di giungere ad un nuovo livello percettivo del lavoro di Rosi, attraverso una chiave, evocativa, ma anche enigmatica, che, come la poetica del cineasta, ricercava il dubbio continuo, da contrapporre alla staticità della certezza.

Giuliano La Franca è un neodiplomato del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia.
È nato a Roma e ha 27 anni. Si è laureato nel 2009 al DAMS di Roma Tre con una tesi incentrata sull’analisi tra il cinema di Fassbinder e Antonioni con la pittura di Edward Hopper.
Durante il triennio di corso del Centro Sperimentale ha girato il saggio finale del primo anno in co-regia con Daniele Fabrizi dal titolo Piazza Zisa (2010). Assieme al quale ha girato anche il saggio finale di secondo anno, dal titolo Rabito, Vincenzo (2011). Sempre all’interno del corso ha realizzato nel 2011: L’unico non vedente della storia. La verità non è sempre rivoluzionaria è invece il suo saggio di diploma del Centro Sperimentale.
Tutt’ora collabora con il regista Franco Maresco al film "Belluscone", una storia siciliana. Assieme a Franco Maresco partecipa all’organizzazione della manifestazione culturale IN-CANTIERE, a Palermo nel Gennaio 2013, nella quale sono state proiettate alcune pellicole restaurate della Cineteca di Bologna e sono intervenuti per alcune conferenze, tra gli altri Goffredo Fofi, Pino Pelosi ed Emiliano Morreale. Infine ha curato la ricerca di materiali video per il cofanetto edito dalla Cineteca di Bologna CINICO TV vol 2 (la seconda parte della raccolta antologica degli storici lavori di Ciprì e Maresco)

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